giovedì 23 febbraio 2017

Lingua francese per DSA






SIAMO TUTTI DIVERSI

Le lingue non presentano tutte le stesse caratteristiche ortografiche e sintattiche e quindi
non presentano le stesse difficoltà.
La lingua inglese è considerata la più difficile per un DSA che tende a scrivere le parole esattamente come le sente.
A far la differenza sono l’ortografia (come si scrive una parola spesso molto diversa dalla
lingua italiana) da un lato, la sintassi dall’altra poichè le parole hanno un ordine predefinito all’interno della frase e seguono regole che possono non avere corrispondenza nella lingua italiana

La lingua francese è una lingua semi opaca. Per questo nel mio insegnamento favorisco lo sviluppo della competenza pragmatica, per cui le abilità linguistiche si attivano e si sviluppano all’interno di situazioni comunicative.


  • parlo in modo semplice in lingua straniera (tutti imparano dall'esperienza)
  • evito lo studio mnemonico di lessico e verbi
  • favorisco l’uso di schemi
  • evito test solo grammaticali
  • privilegio gli approcci in cui la lingua è considerata un metodo di comunicazione 
       (metodo induttivo) e in cui l’orale è importante quanto lo scritto e che la rendono  
       
        accessibile anche a chi ha uno stile di apprendimento prevalentemente visivo.
  • uso modalità di insegnamento diversificate, inclusa la flipped classroom o classe 
        capovolta
  • adotto un libro di testo utilizzabile con la LIM, e i siti web
  • depenalizzo l’errore spiegando che fa parte del processo normale di apprendimento
  • programmo lezioni secondo i principi del cooperative learning.
  • aiuto gli studenti a valutare i propri errori mostrando come spesso hanno ripetuto lo 
        stesso errore
  • permetto agli studenti di ripetere la stessa verifica quando sente di avere superato 
        gli ostacoli iniziali
  • programmo frequenti ripetizioni in itinere
Queste strategie sono  valide per tutti gli studenti perché incrementano l’attenzione di tutta la classe, rendono più coinvolgenti le lezioni, stimolano la partecipazione attiva degli studenti.

Fonte:http://www.istruzione.lombardia.gov.it/wp-content/uploads/2010/05/L.Favaro_Milano_15_01_2013.pdf


Pia Coletta












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